Granny è una “fragile” vecchietta che vive in un bosco in una piccola casa. Lupo è…Lupo.
Ogni mese la luna piena rischiara la notte del bosco, le ombre scure degli alberi rendono la foresta impenetrabile e minacciosa. La casa di Granny sembra ancora più piccola. In queste notti Lupo esce dalla foresta e avvicinatosi alla casa di Granny cerca in tutti i modi di entrare. Quale sarà il suo scopo? E Granny come farà a tenerlo fuori da casa sua? I due sembrano i protagonisti del più classico degli incontri: il predatore e la preda, il lupo cattivo e la povera indifesa vecchietta. Ma a volte l’apparenza inganna. La realtà, che ci sembra di conoscere bene, nasconde sorprese che non ci si aspetta. In un primo momento la storia a cui assistiamo sembra portarci in una direzione ben definita, nella quale ai due protagonisti affidiamo, nel nostro immaginario, ruoli precisi. Ma in questa storia non sarà così e Granny e Lupo metteranno in atto un gioco delle parti che di rito, dandosi appuntamento, svolgono rischiarato dalla luce incerta della luna piena.

I temi dello spettacolo

Il plenilunio, o Luna piena, è la fase della Luna durante la quale l’emisfero lunare illuminato dal Sole è interamente visibile dalla Terra. Luna piena vuol dire osservare ciò che ci è attorno: situazioni, circostanze, persone ed emozioni. E in questo caso scoprire che cosa nasconde una trama che a un primo sguardo può sembrare classica e senza sorprese.

Il gioco è libero divertimento. In genere, comunque, si intende per gioco una attività liberamente scelta a cui si dedicano, singolarmente o in gruppo, bambini e adulti senza altri scopi che la ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo capacità fisiche, manuali e intellettive. Il gioco aiuta il bambino ad esprimersi in modo spontaneo nell’attività scolastica. Per il bambino rappresenta simultaneamente un momento di conoscenza piacevole, ma essendo pur sempre un ‘lavoro’, cioè un’attività che richiede sforzo fisico e mentale, stimola la capacità sensoriale e le abilità motorie. Il gioco è utile per lo sviluppo psicologico e sostiene lo sviluppo delle strutture e delle funzioni cerebrali ancora in accrescimento; favorisce lo sviluppo cognitivo e socioemotivo del bambino, la regolazione emotiva e riduce lo stress. Non solo, il gioco stimola la memoria, il linguaggio, l’attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi e la capacità di confrontarsi e relazionarsi.

La paura è un’emozione primaria, presente da sempre sia nel genere umano che nel regno animale. Come tutte le emozioni, la paura ha una funzione adattiva, protegge infatti l’individuo di fronte a un pericolo o a una minaccia (reale o immaginaria che sia) ed è preziosissima sin dai primi anni di vita. La paura va vista come una reazione al pericolo e pertanto positiva. Essa è tra le emozioni una delle più antiche e riveste un valore adattivo enorme perché legata alla nostra sicurezza e sopravvivenza.

L’amicizia indica una relazione sociale i cui soggetti: avvertono una personale predisposizione l’uno verso l’altro; si scambiano affetto; stabiliscono tacitamente e autonomamente i valori, le norme e le linee di condotta del loro rapporto. L’amicizia, è un legame sociale, è un rapporto alla pari ed è basata sul rispetto, la sincerità, la fiducia e la disponibilità reciproca.

Mia, 5 anni – Scuola dell’infanzia Aeroplano

Mattia, 5 anni – Scuola dell’infanzia Aeroplano

Adele, 5 anni – Scuola dell’infanzia Aeroplano

Ginevra, 4 anni – Scuola dell’infanzia Aeroplano

Orlando, 5 anni – Scuola dell’infanzia Aeroplano

Sezione Papaveri – Scuola dell’infanzia Pettirosso

Sezione Papaveri – Scuola dell’infanzia Pettirosso

Sezione Papaveri – Scuola dell’infanzia Pettirosso

Sezione Papaveri – Scuola dell’infanzia Pettirosso